La leggenda di Saint Nicolas

Oggi è la Festa di Saint Nicolas.

Saint Nicolas porta i doni ai bambini buoni, è un Santo molto importante in molti Paesi europei e del mondo e si festeggia, a livello di regali 🙂 come il nostro Babbo Natale ma non è Babbo Natale, sono due archetipi dell’altruismo differenti.

Dico la verità in Italia, io, non avevo mai sentito di questa tradizione e pure il famosissimo Saint Nicolas, il Santo vestito di rosso, dalla lunghissima barba bianca, cappello e bastone di Vescovo con gli occhi dolcissimi e le mani piene di carammelle, atteso, ad esempio, dai bimbi tedeschi, lussemburghesi, svizzeri, francesi e non solo è lo stesso San Nicola di Bari, veneratissimo nella nostra Puglia appunto. Le reliquie di Saint Nicolas sono nella Basilica di San Nicola a Bari, Italia.

Ma quale storia o leggenda, tra le tantissime, rende questo Santo protettore dei bambini del mondo?

C’era una volta tanto tanto tempo fa nella terra chiamata Lorena un villaggio dove vivevano tre simpatici fratellini, che insieme alla mamma al papà e ai nonni, svolgevano serenamente la vita nei campi. Un giorno fecero tardi in campagna e, o per gioco o per errore, si allontanarono troppo dalla strada di casa fino a perdersi.

I bambini che avevano perso la via non si persero comunque d’animo e camminando camminando giunsero in un villaggio nel cuore della notte. Nel buio solo una luce illuminava il villaggio e convinti di aver trovato la la salvezza corsero verso questa unica casa illuminata.

La casa illumininata nella notte era la locanda di un macellaio.

I fratellini fiduciosi bussarono, il macellaio aprì loro la porta e i bambini infreddoliti dalla notte all’aperto sorrisero felici al macellaio e al tepore che speravano ritrovato.

A questo punto la storia diviene triste e quasi macraba oserei dire, tanto che la prima volta che la lessi dal francese dovetti rileggerla più volte per essere sicura di aver capito…la bontà dei tre fratellini fu tradita, la loro fiducia calpestata e la loro accoglienza certamente negata. I tre bambini vennero uccisi dal macellaio e messi in una botte in salamoia.

Un giorno, tre anni dopo, nello stesso villaggio della Lorena arrivò con il suo asinello Saint Nicolas ed entrò proprio nella locanda del macellaio.

Il macellaio che aveva negato accoglienza ai poveri bambini fu gentilissimo e ossequioso con il Vescovo che appariva certamente un gran signore nel suo abito rosso porpora. Tra salamelecchi e altre ipocrisie disse all’uomo che gli avrebbe offerto tutto ciò che voleva tra le prelibatezze della sua locanda, convinto di chissà quale favore futuro. Saint Nicolas disse calmo e deciso: “Voglio quello che hai messo in salamoia esattamente tre anni fa.”

Il macellaio capì subito perchè diciamo la verità dei nostri errori più gravi noi abbiamo ben coscienza e basta un accenno per farci capire benissimo il male commesso.

Senza dire una parola in più il macellaio andò in cantina prese la botte dal tragico contenuto e la portò al Santo.

Qui la storia diventa bellissima:

Saint Nicolas scopre la botte consapevole della propria Santità e sveglia i tre fratellini:

“Ho ben dormito” dirà il primo troppicciandosi gli occhi.

“Anche io!” ripeterà il secondo mentre il terzo alzandosi e stiracchiandosi dirà:

“Penso di essere in Paradiso!”

….e qui ci piace pensare che il macellaio si sia redento e San Nicola l’abbia perdonato….Tutti vorremmo una tale assoluzione per i nostri piccoli peccati ben meno gravi di questo per fortuna, eppure, se San Nicola fosse qui ora, con le leggi sull’immigrazione attuali in Italia e in molte parti d’Eurupa e del mondo, o sarebbe su una barca in mezzo al mare con i porti chiusi oppure girerebbe senza aiuto né controllo né senso per la città….più o meno così:

Attenzione allora ai nostri peccati e ancor di più a rispettare e onorare chi potrebbe redimerli!

3 pensieri su “La leggenda di Saint Nicolas

  1. Saint Nicolas è ancora più ascetico e spirituale rispetto al nostro Babbo Natale, ormai annullato dal pingue simbolo commerciale che riempie i manifesti nostrani da ottobre a dicembre. Kleeschen è un santo campestre, che, lontano dal relativismo morale, si accompagna con Houseker, un cupo personaggio che regala verghe ai ragazzini che non sono stati buoni.
    I due vanno sempre insieme, come lo ying e lo yang.
    Il loro spirito resta, incredibilmente, radicato qui, malgrado tutto il resto si indicibilmente lontano dai loro simboli.

  2. Nelle leggende e nelle fiabe ci può essere una ” botte ” di crudeltà solo perché c’è anche una ” botte ” di bontà e il travaso dall’una all’altra trasforma l’orrore in meraviglia attraverso il gesto necessario di un Saint Nicolas per cui il ” dono ” autentico è sempre ” per-dono”

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