Come i bambini che contano senza quantificare quei segni
così noi dovremmo contare i compleanni.
Come i bambini che saltano qualche numero e ripetono qualche altro due o tre volte
così noi dovremmo confondere i decenni,
mere decine spesso di molto più di dieci cifre.
Anche i nostri anni non sono lineari
molti sono stati vissuti tante volte
alcuni certamente saltati
tutti insieme non fanno la somma scritta sulla torta.
40? davvero 40?
Ma sono molti di più
se ci conti tutti i nostri incontri immaginati
se ci aggiungi i pensieri straordinari
se ci metti l’inatteso e tutti i miei desideri
supereremo di granlunga ogni numero a due cifre
e pure se guardi
se ascolti
il tempo ti suggerisce attimi
brillanti felicità
magnifico presente.
Potrebbero essere tanti e tanti in più
Saranno certamente un numero inventato come quello dei bambini che imparano a contare con le dita e con le dita poi toccano quello che hanno
adesso, qui.
Grazie di queste parole che a mio modo di vedere descrivono molto bene la congiunzione e il rapporto tra “Cielo e Terra”…
Un abbraccio forte
Vero! Gli anni non sono mai quelli che dice il calendario o l’anagrafe… Brava Margi,, per questa riflessione che condivido. Auguri!
Veramente intensa !!!
Margherita
Il tempo è una strada strana
Un cortocircuito tra anni o decennni che contrae i momenti/
Una canzone ripetuta all’ infinito che dilata gli eventi.
Il tempo…questo concetto inafferrabile che non riusciamo davvero a capire col cuore. Il tempo della fenomenologia della vita è senza tempo. È dilatato e ristretto, piegato e distorto dall’immaginazione. E questa è spinta dai desideri. Una realtà aumentata, forse. Come chiedersi “cosa non vedo?” di fronte alla realtà oggettiva.