Ancora per restare in tema di Pirro e Mario e soprattutto ancora in compagnia dell’amico Plutarco e prima di passare ad una nuova lettura delle sue Vite, vorrei ancora ringraziarlo dello stupore che sempre mi provoca!
Ricordate che qualche articolo fa parlavo dell’elemento mistico della natura e del suo intervento in battaglia? precisamente avevo riflettuto su questo concetto nell’articolo il Tallone di Ferro:
In London, Ernest, combatte contro l’Oligarghia; in Tolstoj, il Principe Andrej, contro Napoleone. E poi la pioggia la pioggia battente che cade sul campo della battaglia come a voler fermare quella barbarie.
…come a voler piangere sui cadaveri.
Come a voler lavare l’idiozia umana.
La natura come un elemento indispensabile oltre il bene e il male.
Questa scena di Guerra e Pace che ora non ricordo esattamente in quale parte sia se nella prima o nella seconda è così forte e carica di pathos da tornarmi spesso in mente e soprattutto nei momenti di maggior tensione.Articolo pubblicato su questo sito Il Tallone di Ferro di Jack London il 29 gennaio 2020
E così mentre gli spari annientavano una marea di cenciosi del sottoproletariato nessuna pioggia veniva in loro soccorso e gli zombi del popolo dell’abisso erano veramente soli, spaventosamente soli, tragicamente tristi.
L’assenza dell’intervento mistico della natura mi ha impaurito più del sangue descritto.
e guardate un po’ leggendo Plutarco cosa trovo?!?! Cito testualmente:
Abbiamo avuto la stessa intuizione!