Recensione di Elena al libro ANIME SCALZE di Fabio Geda

È al galoppo che Fabio Geda ci trascina nella sua ultima avventura-romanzo, di fianco al protagonista quindicenne, Ercole: un puledro senza briglie, un tipo a parte, con una famiglia sgangherata e un animo romantico, anche se non sempre.

Siamo con Ercole sul tetto del capannone di un centro commerciale, mentre la polizia lo incalza al megafono e con lui quando ci riporta indietro nel tempo e ci spiega come sono andate le cose.

Lo seguiamo nell’intrico dei sentimenti familiari nei confronti di un padre oberato di lavoro e spesso sbronzo, di una sorella-madre sveglia e fin troppo protettiva, di una madre assente fino ad un certo punto.

Lo spiamo mentre costruisce con coraggio la sua prima storia d’amore: Viola, capelli rossi e giubbotto di pelle nera. Scuotiamo la testa preoccupati durante l’arresto del padre e la sua fuga sulle orme della mamma.

E rimaniamo col fiato sospeso, ansiosi, quando sembra che vada tutto bene perché sappiamo che la vita spesso si inceppa, e al momento sbagliato, e che non sempre si riesce a proteggere quelli che amiamo.

Lo stile tra il racconto in prima persona e il discorso diretto del romanzo “Anime scalze” contribuisce a scandire il ritmo accelerato della cavalcata che ci porta velocemente alle ultime pagine, dove i mostri nei muri non fanno più paura e il tetto del capannone è un ricordo simpatico.

E dove Geda sembra essersi fatto imbrigliare dalle persone di buon cuore in un finale da favoletta.

Noi lo avremmo seguito ovunque, trottando al fianco della sua capacità straordinraria di rendere unici e interessanti fatti di vita comune.

La recensione è stata scritta da Maria Elena Giovannini

 

Copertina del libro, foto di Elena

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